STEFANO OLIVARI ---- NOTIZIE DA CIALTRONIA - CRONACHE VERE DI UN CALCIO FINTO
Giusto poche righe di introduzione: le info sul libro le trovate qui scritte dallo stesso autore. Ho contattato Stefano via mail per chiedere il permesso di postare questo estratto dal suo libro: tra le altre cose mi ha scritto “[…] grazie per i complimenti a Cialtronia (la cui storia è... da Cialtronia, visto che sto cercando di riavere i diritti dall'editore fallito e debitore)”. Quindi se foste interessati a procurarvi il libro magari contattatelo personalmente per sapere come muovervi.
Per leggere quotidianamente Stefano Olivari fiondatevi sull'ottimo Indiscreto.
IL FINTO CORRUTTORE
Non vogliamo certo affermare che in Italia tutto il calcio sia pulito, ma siamo sicuri che nel calcio del nostro paese gli episodi di corruzione e di partite aggiustate siano sempre rimasti circoscritti, spesso individuati e puniti da magistratura ordinaria e giustizia sportiva. Dai vari calcio scommesse a certe partite di fine stagione, quasi sempre chi ha truffato gli spettatori l’ha pagata cara. In genere persone che vivono ai margini del calcio, faccendieri o dirigenti di non primissimo piano, oltre a calciatori di livello medio-basso. A Cialtronia, che per fortuna è uno Stato immaginario, le cose non vanno esattamente così, visto che spesso sono gli stessi giocatori a farsi tramite dei tentativi, più o meno riusciti, di corruzione.
Qualche anno fa nel paese dei nostri incubi si stava giocando il solito finale di campionato con mille sospetti e con le squadre di vertice vicinissime in classifica. La battaglia tra Caia, Cassia e Sempronia era entusiasmante. Tutte avevano la necessità di taroccare le partite dell’ultima giornata, avendo avversari abbastanza insidiosi, per quanto senza più obiettivi concreti di classifica. E quindi, secondo le logiche di Cialtronia, assolutamente comprabili, o peggio, sospettabili di essere stati comprati dalle avversarie nel caso, pensate, si fossero impegnate.
La Caia si era organizzata per tempo, e aveva ammorbidito la Giulia, pagando estero su estero il suo presidente: dell’operazione si era occupato il buon Spectre. La Cassia aveva avuto qualche abboccamento con l’avversaria, l’Aurelia, che però era già stata sollecitata, dietro pagamento, dalla Sempronia ad impegnarsi.
Il presidente della Sempronia, Spreckiz, fu quindi contattato da uno dei suoi giocatori, il centrocampista Betting, che gli garantì che nell’avversaria della Sempronia in quella domenica, la Flaminia, aveva conoscenze importanti e che avrebbe pensato lui ad aggiustare tutto. Chiese che gli fosse messo a disposizione un budget di due milioni di chaltron. E Spreckiz non si fece scrupoli: in due ore la cifra arrivò sul tavolo, in contanti. Peccato, per la Sempronia e per Spreckiz, che Betting si limitò a fare qualche telefonata ai due o tre della Flaminia che conosceva realmente, facendo discorsi vaghi, del tipo “Come va? Mi dicono che siete cotti…” e senza esporsi più di tanto. Il suo piano era chiaro, come poi avrebbe confessato ad alcuni compagni: la Flaminia era demotivata, piena di infortunati, e avrebbe giocato comunque con una mentalità da fine stagione, con la lanciatissima Sempronia che in ogni caso l’avrebbe battuta facilmente. Quindi lui avrebbe incassato i due milioni di chaltron del presidente senza neppure sporcarsi le mani e senza doverli distribuire a nessuno.
Un piano a suo modo geniale. Nel nostro sogno però per varie congiunzioni astrali la Flaminia, che nel frattempo aveva ricevuto un avvertimento politico e una valanga di soldi dalla Caia, battè a sorpresa una versione incredibilmente dimessa della Sempronia, e il campionato fu vinto proprio dalla Caia, mentre la Cassia vinceva la partita contro la derelitta Aurelia, inutilmente foraggiata dalla Sempronia. Nel nostro sogno-incubo il giocatore dovette restituire i soldi, ma non fu cacciato dalla Sempronia, nonostante Spreckiz si fosse reso conto di essere stato truffato. Cose che ovviamente possono accadere solo a Cialtronia, dove si insabbia un po’ di tutto. In Italia la verità viene sempre fuori. Magari un po’ in ritardo.
Per leggere quotidianamente Stefano Olivari fiondatevi sull'ottimo Indiscreto.
IL FINTO CORRUTTORE
Non vogliamo certo affermare che in Italia tutto il calcio sia pulito, ma siamo sicuri che nel calcio del nostro paese gli episodi di corruzione e di partite aggiustate siano sempre rimasti circoscritti, spesso individuati e puniti da magistratura ordinaria e giustizia sportiva. Dai vari calcio scommesse a certe partite di fine stagione, quasi sempre chi ha truffato gli spettatori l’ha pagata cara. In genere persone che vivono ai margini del calcio, faccendieri o dirigenti di non primissimo piano, oltre a calciatori di livello medio-basso. A Cialtronia, che per fortuna è uno Stato immaginario, le cose non vanno esattamente così, visto che spesso sono gli stessi giocatori a farsi tramite dei tentativi, più o meno riusciti, di corruzione.
Qualche anno fa nel paese dei nostri incubi si stava giocando il solito finale di campionato con mille sospetti e con le squadre di vertice vicinissime in classifica. La battaglia tra Caia, Cassia e Sempronia era entusiasmante. Tutte avevano la necessità di taroccare le partite dell’ultima giornata, avendo avversari abbastanza insidiosi, per quanto senza più obiettivi concreti di classifica. E quindi, secondo le logiche di Cialtronia, assolutamente comprabili, o peggio, sospettabili di essere stati comprati dalle avversarie nel caso, pensate, si fossero impegnate.
La Caia si era organizzata per tempo, e aveva ammorbidito la Giulia, pagando estero su estero il suo presidente: dell’operazione si era occupato il buon Spectre. La Cassia aveva avuto qualche abboccamento con l’avversaria, l’Aurelia, che però era già stata sollecitata, dietro pagamento, dalla Sempronia ad impegnarsi.
Il presidente della Sempronia, Spreckiz, fu quindi contattato da uno dei suoi giocatori, il centrocampista Betting, che gli garantì che nell’avversaria della Sempronia in quella domenica, la Flaminia, aveva conoscenze importanti e che avrebbe pensato lui ad aggiustare tutto. Chiese che gli fosse messo a disposizione un budget di due milioni di chaltron. E Spreckiz non si fece scrupoli: in due ore la cifra arrivò sul tavolo, in contanti. Peccato, per la Sempronia e per Spreckiz, che Betting si limitò a fare qualche telefonata ai due o tre della Flaminia che conosceva realmente, facendo discorsi vaghi, del tipo “Come va? Mi dicono che siete cotti…” e senza esporsi più di tanto. Il suo piano era chiaro, come poi avrebbe confessato ad alcuni compagni: la Flaminia era demotivata, piena di infortunati, e avrebbe giocato comunque con una mentalità da fine stagione, con la lanciatissima Sempronia che in ogni caso l’avrebbe battuta facilmente. Quindi lui avrebbe incassato i due milioni di chaltron del presidente senza neppure sporcarsi le mani e senza doverli distribuire a nessuno.
Un piano a suo modo geniale. Nel nostro sogno però per varie congiunzioni astrali la Flaminia, che nel frattempo aveva ricevuto un avvertimento politico e una valanga di soldi dalla Caia, battè a sorpresa una versione incredibilmente dimessa della Sempronia, e il campionato fu vinto proprio dalla Caia, mentre la Cassia vinceva la partita contro la derelitta Aurelia, inutilmente foraggiata dalla Sempronia. Nel nostro sogno-incubo il giocatore dovette restituire i soldi, ma non fu cacciato dalla Sempronia, nonostante Spreckiz si fosse reso conto di essere stato truffato. Cose che ovviamente possono accadere solo a Cialtronia, dove si insabbia un po’ di tutto. In Italia la verità viene sempre fuori. Magari un po’ in ritardo.
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